5 ABOMINEVOLI domande dei parenti a Natale
Le vacanze di Natale dovrebbero essere un periodo spensierato, un’occasione per stare insieme ed essere felici.
Invece ogni anno si trasformano in una vera e propria tragedia Greca.
La causa di questo estremo disagio sono loro, i parenti di ogni grado con le loro inopportune domande.
Cerchiamo di classificarle.
Indice dei contenuti
5 ABOMINEVOLI domande dei parenti a Natale
1. E la fidanzata?
Un vero must natalizio. Obbligatoria come le luci sull’albero e il maglione a quadri regalato dalla zia. Ormai è appurato che essere single a Natale è più pericoloso che entrare in un aeroporto a volto coperto urlando “Allahu Akbar”.
E se hai avuto la brillante idea di chiudere una lunga relazione sentimentale pochi mesi prima delle feste sarai anche obbligato a spiegare per filo e per segno cosa sia successo.
Un’atrocità su cui l’ONU dovrebbe intervenire.
2. Che fai a Capodanno?
La domanda perfetta per trasportare l’ansia accumulata durante l’anno trascorso al prossimo. Ai parenti non interessa davvero sapere cosa tu faccia in questa particolare serata, vogliono semplicemente sentirti parlare.
Per questo motivo menti, raccontando della serata tranquilla a casa di amici a giocare a carte e tombola.
La verità è che dopo tutto lo stress derivante dalle varie domande inopportune affogherai i tuoi dispiaceri in alcolci vari, fino a raggiungere la perdita completa della memoria.
Ancora una volta l’alcol si dimostra un fedele alleato.
3. Stai lavorando?
Nonostante il periodo sia problematico sul fronte dell’occupazione giovanile, il parente di merda non perde occasione per fare ciò che gli riesce meglio: diffondere disagio.
Per qualche frazione di secondo ti viene da rispondere: “Attualmente colleziono voucher e stage, penso di farlo per il resto della mia vita”, poi ci ripensi e ripieghi sui classici lavori da studente: ripetizioni, pony express sotto pagato, spacciatore di appunti.
4. Quanti esami ti mancano?
Spiazzante, demotivante, raggelante. In questi momenti preferiresti essere in una stanza d’isolamento ad ascoltare la discografia di Gigi D’Alessio mentre la tv trasmette Barbara D’urso.
Sarebbe sicuramente una tortura più umana.
La soluzione migliore è rifugiarsi in difensiva, parlare degli esami da dare a Gennaio per poi cambiare subito discorso.
5. Quando ti laurei?
Siete sopravvissuti alle precedenti domande? Bene, perché il parente di merda non conosce pietà e ha in serbo per voi l’arma definitiva, il :“Quando ti laurei?”.
Roba da far impallidire anche Carlo Conti.
E mentre voi cercate motivazioni concrete per difendere la vostra onorata carriera universitaria loro iniziano ad elencare tutti nipoti, cugini e amici di famiglia che si sono laureati nell’ultimo anno.
Caro Babbo Natale, quest’anno ti chiedo un sacco pieno di pazienza.