7 Consigli per Scegliere il Relatore della Tesi

 7 Consigli per Scegliere il Relatore della Tesi

Se siete in cerca di consigli per scegliere il relatore della tesi allora siete arrivati quasi alla fine dei vostri studi universitari e avete di sicuro dato molti esami. E se avete dato parecchi esami, avete di sicuro conosciuto parecchi professori.

Eccoci allora a una prima raffica di domande: qual è il professore con cui avete sostenuto più esami, con cui vi siete trovati meglio, che avete seguito con più interesse? Per scegliere bene il relatore della vostra tesi dovete tenere presenti questi consigli (e se non sai, invece, come rintracciarlo ti consiglio di cliccare qui).

Allora eccovi 7 consigli pratici per scegliere il relatore della tesi!

7 consigli per scegliere il relatore della tesi

1
No, non cercate il professore che vi ha bocciato più volte, ma quello che vi conosce meglio e che ha buona stima di voi. Quello che vi ha stretto la mano quando vi ha salutato (prima del DPCM del 9 marzo 2020, è ovvio)

2
Il docente che vi ha fatto sentire più a vostro agio durante un esame orale è uno dei professori da tenere in considerazione.

3
Fra le ore di lezioni che avete seguito, svegliandovi all’alba e tornando a casa alle 19, ce ne sono state alcune che avete ascoltato con più piacere e il piacere è una cosa da non sottovalutare, una scia benefica che vi farà scegliere con positività.

Queste basi potrebbero forse spingervi tra le braccia del relatore perfetto, ma le cose non sono sempre così semplici e ognuno ha esigenze diverse… Sì, perché in linea di massima tutto ciò è vero ma c’è dell’altro: il relatore giusto è anche una questione di carattere e di personalità.

Un po’ come l’abito da sposa: non c’è una ragione esatta e calcolata per cui un vestito è più adatto di un altro. È questione di pelle, di intuito e di magia.

4
Siete creativi o amate le regole? Questo è fondamentale per scegliere il relatore migliore per voi. Perché? Beh, se siete tipi creativi potrete arrivare a odiare un docente che ha già buona parte del vostro lavoro in mente e vuole solo costringervi a scrivere quello che pensa lui. Viceversa, se senza le regole vi sentite spaesati, un professore troppo liberale sarà per voi una condanna e vi chiederete furiosamente dove trovare le idee per concludere una frase alle cinque del mattino.

5
 Immagino che conosciate qualcuno più grande di voi che ha frequentato la vostra facoltà. Chiedete in giro quale professore segue con costanza e dà direttive precise ai suoi studenti nella tesi! Infatti se siete incerti e non vi sentite sicuri, bene, dovrete proprio farvi adottare da un relatore paterno, che sia disposto a segnarvi capitolo per capitolo gli errori così non vi troverete in dubbi “amletici”.

Tutti gli altri, gli animali che corrono a briglia sciolta – gli studenti che hanno molta fiducia in se stessi e che non hanno paura – saranno liberi di spaziare e di fare da soli con un relatore che fondamentalmente si fa gli affari suoi.

6
Aggiungiamo un pizzico di variabili in più. Potreste essere tra i pochi studenti che, alla fine del tot di anni previsto dal Ministero, vorrebbero puntare i piedi a terra e dire: “Io da qui non me ne vado! È casa mia!”. L’unica soluzione per i nostalgici patologici e per i piccoli geni è cercare di entrare in un dottorato di ricerca.

Se siete interessati alla carriera accademica, il relatore può fare molto per voi, se avete avuto l’accortezza di sceglierlo con criterio e se nella vostra tesi di laurea siete riusciti a brillare, a descrivere nuove scoperte, a non perdere nessun dato essenziale. Occhio perché sceglierlo con criterio non significa altro che seguire le orme di un professore influente. Di solito funziona così, con le dovute eccezioni. A ogni modo qualcuno dovrà firmarvi una lettera di presentazione per il dottorato, e quale persona migliore del relatore?

Fate presente al docente di questa vostra ambizione prima che si chiuda la tesi – ma dopo avere iniziato a dimostrare le vostre capacità – non si sa mai… vi potrebbe aiutare oppure scoraggiare.

7
La questione tempo. Non per tutti è influente e per alcuni è vitale. Mettiamo che siete una studentessa alle prese con uno stage davvero impegnativo, oppure siete delle lavoratrici/dei lavoratori già avviati. Facilissimo: anche in questi casi non dovete fare altro che chiedere in giro per i corridoi (vox populi, vox dei).

Ci sono infatti docenti che hanno in programma un preciso iter/calvario di un anno e più per i loro laureandi, mentre ce ne sono altri che capiscono le necessità di chi non vuole rimanere nel mondo accademico ed elargiscono tesi sbrigative da compilare in pochi mesi. Ognuno ha le sue priorità e sono tutte valide!

In bocca al lupo laureandi in crisi!

Scritto da Ornella Spagnulo

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