#StudentiNonPiùInCrisi : intervista ad Aurelio Balestra
- MARIANGELA FRANCINI
- 20 Marzo 2017
- 0
Anni di studio in cambio di una laurea e di un lavoro sicuro: questo era lo scambio che si poteva presentare ai nostri padri, quando il leggendario “posto in banca” era una sicura garanzia di stipendio e stima sociale dal giorno dell’assunzione fino a quello della sepoltura.
A meno che non viviate in fondo a uno stagno sapete che la situazione è leggermente mutata: come adattarsi a un mondo del lavoro in cui il “pezzo di carta” non solo non garantisce alcuna sicurezza sul lavoro, ma nemmeno può servire da lasciapassare per un colloquio?
Come un manager è diventato creativo.
La risposta (come spesso accade per numerose domande della vita) è arrivata non da un esperto del settore, da un serioso accademico o da un politico illustre, ma bensì da qualcuno che ha vissuto entrambe i mondi: costui è Aurelio Balestra, fondatore di Toolbox (azienda di coworking torinese che ora gestisce ben 5 spazi per tipografi, amanti della stampa 3D e creativi d’ogni risma) che è passato da un modello di lavoro tradizionale a un modello “liquido”.
Per voi, Studenti in Crisi, gli abbiamo chiesto come.
D: Signor Balestra, qual è stato il suo percorso accademico e universitario?
R: Dopo la laurea in Economia qui a Torino ho lavorato per due anni come ricercatore, poi ho trovato lavoro come dirigente in un’azienda di abbigliamento, dove però mi occupavo soprattutto del retail. In seguito alla crisi del 2009 ho dovuto lasciare il mio posto e mi sono reinventato come imprenditore: fortunatamente nel mio settore il cambio di mansione era già fortemente consigliato.
D: Se dovesse consigliare a uno Studente in Crisi un approccio a questo mondo lavorativo privo di soluzioni sicure, cosa gli consiglierebbe?
R: Innanzitutto di integrare cultura e business: è possibile mangiare con prodotti culturali, purché non li si lasci chiusi nelle accademie e nelle loro regole.
Secondo, l’approccio multidisciplinare è fondamentale: saper coordinare più materie e lavorare in ambienti con persone di diversi ambiti di competenza serve proprio a sviluppare soluzioni innovative alle quali l’ individuo, isolato, non giungerebbe mai.
Infine, le relazioni: non saranno i vostri migliori amici a garantirvi un lavoro, ma molte e sane relazioni, anche se non stabili, rendono le possibilità di incontro e scambio più frequenti.