Sette studenti da evitare all’università
L’università un posto divertente, pieno di persone interessanti e piacevoli. Questo però accade in un universo parallelo, non certo nel nostro. Qui da noi, sul pianeta terra, l’università è spesso una vera e propria tortura, come farsi un ceretta col Bostik o ascoltare per quarantotto ore di seguito Nino D’Angelo.
A renderla snervante, oltre a i professori, sono proprio gli studenti.
Ci sono tanti tipi di studente da evitare per mantenere la sanità mentale, qui te ne riporto sette, i più temibili.
Sette studenti da evitare all’università
Studenti Stalker
Si sono iscritti all’università per cercare una giovane donna con cui accoppiarsi. Gli esami per loro sono come la femminilità per Maria De Filippi. Il loro unico obiettivo è scoprire il nome della ragazza di una ragazza a caso, per poi cercarla e stalkerarla su Instagram e Facebook.
Questo gli permetterà di redigere una dettagliata scheda personale su: abitudini, gusti musicali e nei casi più stalkerosi anche una bozza più o meno accurata di codice genetico.
La seguono, la avvicinano con la scusa di chiederle gli appunti, la osservano con attenzione.
Accurati quanto la KPMG, pericolosi quanto l’Isis.
Studentesse monaca di Monza
Vivono la loro vita fra clausura, università e fidanzato. Sono sempre sospettose nei confronti dei ragazzi, “Non so se posso prestarti il mio libro, non vorrei che il mio ragazzo si ingelosisca” . Questo, più o meno, è il loro quieto vivere.
Finita la lezione schizzeranno via dall’università alla velocità della luce.
Vi rivolgeranno la parola solo in sede d’esame per stracciarvi i maroni con la classica domanda : che cosa ti ha chiesto il professore??
Studenti Selfie/storie Dipendenti
Probabilmente sono più furbi di noi e percepiscono un onorario per ogni autoscatto che si sparano, altrimenti la cosa non si spiega. Selfie in biblioteca, selfie a lezione, selfie in aula studio, manca solo il selfie post 18 e avranno la collezione completa. Lo studente selfie dipendente si evolve poi in studente storie dipendente, proprio quello che vi costringerà a fare minchiate fra una pausa e l’altra.
Studenti logorroici
Amano parlare, sul breve periodo sono anche simpatici, ma alla lunga è un po’ come condividere una cella in carcere con Barbara D’urso. Ti raccontano dettagli della loro vita che non gli hai mai chiesto.
Non chiedete mai a questi soggetti informazioni sugli esami o sui docenti, i vostri colleghi si laureeranno, diventeranno giovani disoccupati e voi sarete ancora là ad ascoltarli.
Studenti tossici/ubriaconi da Tavernello
“Raga, stasera ci vediamo, porto da bere?” “Ma se saltassimo la sessione d’esame e ci dedicassimo alla nobile arte dell’alcolismo?” “Secondo me fumare ci aiuterebbe a studiare”. Queste loro tesi sul mondo universitario si riveleranno prive di ogni fondamenta.
Studenti Terroristi dell’ansia.
Se cercate la parola ansia su Google le prime due pagine sono dedicate a loro. Se scorrete su Google Maps vi verrà mostrata la loro abitazione e se userete google translate la parola “Ansia” in Esperanto e Norvegese corrisponderà al loro codice fiscale.
Studenti confusi
Devono ancora capire il funzionamento dell’università , dei piani di studio e delle modalità dell’esame, nonostante siano ormai al terzo anno fuoricorso. A fine lezione si aggirano per l’aula con lo sguardo arzillo alla Luca Giurato.
Ci sono più limiti nel loro cervello che nei testi di Analisi I e II. Riuscire a seguire la lezione standogli accanto è un po’ come portare la propria ragazza in un ristorante di Cracco sperando di poter pagare coi buoni pasto.
1 Comment
io sono l alcolizzato!!