Il fuorisede non cucina, il fuorisede CREA. E’ un artista culinario per vocazione, oltre che per sopravvivenza. Diciamo pure che è il Jackson Pollock dei fornelli.
Sempre pronto a reinventarsi per mettere qualcosa di commestibile nello stomaco ed avere le energie necessarie allo studio.
D’altronde così recita una celeberrima poesia:
“Si sta come
a cena
senza mangiare
i fuorisede”
Scatta proprio così il Bear Grylls sepolto dentro ognuno di noi. Ed ecco che il fuorisede si fa selvaggio ed impara a sopravvivere, cucinando l’improbabile.
Qui vogliamo raccogliere alcuni fra i piatti più conosciuti e meno tossici da preparare/ acquistare per sopravvivere alla vita lontano da casa.
Buona fame.
I Panini
I panini rappresentano per il fuorisede la soluzione ad ogni male.
Perché sporcare pentole, piatti e posate quando posso tranquillamente farmi un panino con “TuttoQuelloCheTrovoAlDiscount”?
Essi rappresentano l’efficienza della cucina fuorisede: minimo sforzo e massima resa. Ottimi anche per schimicare e riprendersi da una pessima giornata in università.
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