Primo anno di università: 5 consigli per affrontarlo
Il primo anno di università
Benvenuta Matricola universitaria. L’estate è ormai terminata ed è giusto che tu sappia a cosa vai incontro. Dovrai innanzitutto sapere che l’università ti provocherà sin dall’immatricolazione crisi di nervi, ansia e svariati istinti omicidi.
Talvolta ti risucchierà le energie e la voglia di vivere. Diciamo pure che l’università è una sorta di Dissennatore con un mantello di CFU.
Succede. Normale amministrazione. Ma, c’è un ma. È possibile attenuare tutte questi disagi, ed affrontare questi fantastici anni, perché lo sono, nel modo giusto.
Basta seguire qualche piccolo consiglio.
Qui te ne elenco alcuni. Ne troverai di altri, e potrai toglierti eventuali dubbi, nel gruppo di sostegno per Studenti in Crisi.
Indice dei contenuti
Primo anno di università: i 5 consigli per partire alla grande
1. Inizia a studiare da subito
“Ma si dai, inizio a studiare quando si avvicina l’esame, c’è tempo“.
C’è tempo. “C’È TEMPO“.
La più grande boiata che tu possa dire o anche solo pensare. Non c’è tempo. Il tempo all’università è come l’acqua nel Deserto del Gobi.
Quando dovrai dare 4 esami per sessione il tempo scorrerà veloce, inesorabile.
Per questo motivo è assolutamente indispensabile iniziare a studiare il prima possibile. Senza perdere tutto il tempo a disposizione in minchiate come apertitivi, feste erasmus e via discorrendo. Va bene svagarsi, ma con moderazione. Qualche Serie tv di tanto in tanto, ma senza esagerare.
2. Frequenta i corsi
La maggior parte dei corsi non prevede la frequenza obbligatoria. Questo significa che sarà davvero difficile trovare la forza di volontà necessaria per alzarsi la mattina dal letto ed affrontare: gente influenzata e rincoglionita, condizioni climatiche avverse o calamità naturali, come i ritardi dei mezzi, ad esempio.
Sarà difficile soprattutto riuscire a dire addio alle calde coperte d’inverno.
MA VA FATTO. Anche perché diciamo la verità, gli appunti presi a lezione di nostro pugno sono i migliori.
Molti professori poi sono “prime donne”. Credono che la loro materia sia unica, la più importante, LA MATERIONA. Non frequentare ti renderà automaticamente un nemico. Ed essere nemici di un professore è una vera tragedia.
Inoltre moltissime domande presenti sia nello scritto che nell’orale dipendono proprio da frasi dette a lezione.
PS: andare a lezione per dormire e/o far casino è ovviamente inutile.
3. Non è mai troppo tardi per cambiare
Non tutti hanno le idee chiare sul cosa fare. Te lo assicuro. È un problema più comune di quanto tu possa pensare. C’è gente che a trent’anni non sa ancora bene cosa fare nella vita.
E probabilmente è giusto così.
Se hai scelto un’università perché “ci va il mio migliore amico con cui mi trovo bene” o “me l’hanno consigliata i miei perché dopo si trova lavoro” o peggio “ero indeciso e ho lasciato scegliere al mio cane Ubaldo” potresti renderti conto pian piano che ciò che studi non ti appassiona.
E la passione è tutto.
Senza passione per ciò che fai non riuscirai a resistere ai periodi più duri. Quelli in cui dovrai dare i classici esami tosti e ti sentirai in un vicolo buio, freddo e cieco. Maledicendo e bestemmiando ogni cosa, compreso il cane Ubaldo.
Quando ti accorgi che ciò che stai studiando non ti entusiasma e ti rendi conto di voler far altro cambia. Cambia perché sei ancora in tempo.
È meglio perdere uno o due mesi, che anni interi.
4. Sfrutta i parziali
Sì, è vero. Ci sono esami per i quali dovrai studiare migliaia di pagine, slide, appunti. Esami che magari valgono pochi crediti ma tanta fatica. Eppure in molti casi c’è una piccola ancora di salvezza per evitare di affogare tra migliaia di fogli e nozioni: il Parziale.
Il parziale è una prova intermedia. Permette, nella maggior parte dei casi, di spezzettare un esame in parti. Se superi il parziale poi non devi portare quegli argomenti all’esame finale. Tecnicamente dovrebbe essere così.
Questo ti permetterà di dare molti più esami al primo appello (il magico primo appello) perché dovrai studiare meno. Allo stesso tempo, per superare il parziale dovrai metterti sui libri volta per volta.
I parziali solitamente si tengono a metà corso, è per questo che devi iniziare a darti da fare da subito.
5. Cerca un piccolo lavoretto
Riuscire a studiare e lavorare è un’impresa ardua, lo so. Significa doversi rimboccare le maniche ed essere organizzatissimi o avere una macchina del tempo.
Lavorare però dà i suoi frutti, intanto sarai un po’ più indipendente e potrai usare i soldi guadagnati per toglierti qualche sfizio, senza pesare sulle tasche dei tuoi genitori. In più aver fatto esperienze di lavoro, di ogni tipo, aiuta moltissimo nella ricerca del lavoro post-laurea.
Non hai idea di quanto conti in fase di selezione la presenza di un’esperienza di lavoro durante gli studi. Aver lavorato è la prova che sei tenace e sai resistere allo stress riuscendo comunque a raggiungere gli obiettivi. Poco importa se ti laurei un po’ in ritardo.