Un ESAME andato male non è una tragedia. NON ARRENDERTI.
Un esame andato male capita a tutti, più spesso di quanto tu creda, anzi probabilmente succede al 99% degli studenti universitari. Avviene soprattutto il primo anno, ci si trova spaesati e si sottovalutano alcune materie, il risultato è lo scontrarsi con un grossa delusione.
BAM!
Scorri l’elenco con i numeri di matricola e non hai passato l’esame.
Ti crolla il mondo addosso.
Vedi gli altri colleghi riuscire e continui a scoraggiarti. Poi ci si aggiungono anche genitori e parenti:
“Hai visto? Dovevi studiare di più.” e altre frasi simili che servono unicamente ad aumentare la negatività accumulata.
Affrontare un fallimento all’università non è facile. Non è facile per niente.
Molti falliscono gli esami e cadono in una spirale oscura senza fine che, spesso, culmina nell’abbandono degli studi.
Reagire ad un esame andato male
Voglio condividere qui una testimonianza di una studentessa in crisi di Roma che spero possa aiutarti:
“Ero in crisi, davvero in crisi.
Al primo appello non avevo passato nessun esame. Soprattutto Analisi I, mi sembrava impossibile. Ho iniziato a deprimermi e pensare di non essere adatta all’università o forse avevo semplicemente sbagliato la mia scelta.
Ho deciso quindi di mollare a Febbraio.
Non sono più tornata a lezione dai miei colleghi.
I miei genitori non me l’hanno fatto pesare ed io, per non deluderli maggiormente, ho iniziato a cercarmi un lavoro. Avevo voglia di dimostrare a tutti che potevo fare qualcosa di buono.
Sono stata sfruttata diverse volte: call center, supermercati, lavori di rappresentanza. Ma ho tenuto duro per quasi 9 mesi, sottopagata e trattata come una pezza da piedi.
Poi, una notte, ho pensato a tutto quello che era successo, ci ho pensato perché in tutti quei mesi avevo provato a cancellare ogni ricordo di quella che mi sembrava essere un’altra vita.
Ho pianto un po’ e mi sono fatta coraggio.
Il giorno seguente sapevo di aver fatto la mia scelta. Ho chiamato i miei e ho detto loro che volevo tornare a studiare, in quella stessa università, quello stesso corso.
Ero decisa più che mai.
Loro mi hanno appoggiato e per questo motivo non sarò mai grata loro abbastanza. E’ una fortuna non riservata a molti avere genitori comprensivi.
E quindi eccomi di nuovo lì. Ho avuto un nuovo numero di matricola, ho pagato con i soldi risparmiati dal lavoro le prime tasse, mi sono data da fare.
I primi mesi sono stati pesanti, dovevo riprendere a studiare, lo facevo fino a tarda notte, anche dopo aver fatto 7 ore di lezione. Poi è arrivata la prima sessione, o meglio, la mia “seconda prima sessione”.
Ed è stato stupendo. Non dimenticherò mai la soddisfazione estrema che provato verbalizzando il primo esame. Sono uscita dalla facoltà e mi sono sentita com Will Smith in La ricerca della felicità, quando dopo mille sacrifici riesce ad ottenere il lavoro tanto ambito.
Mi sono laureata, in 3 anni e mezzo. Ci ho messo un po’ di più ma ce l’ho fatta. Vedere la soddisfazione negli occhi dei miei parenti mi ha ripagato di tutto. Se potessi tornare indietro rifarei tutto ciò che ho fatto. Perché mi ha insegnato che non devo MAI arrendermi, ogni fallimento è un insegnamento.
Spero davvero che questo mio sfogo possa aiutare chi è in crisi come lo ero io. In bocca al lupo a tutti! “
Questo è lo sfogo di Francesca, ed è solo uno dei tanti che arrivano ogni giorno in pagina.
Tutto ciò per dirti che anche se ti è andata male avrai modo di rifarti.
Devi solo ripartire più carico di prima.
E adesso vai, metti la testa sui libri e conquista quei maledetti CFU!
Siamo tutti una grande famiglia di studenti in crisi, unisciti a noi e non sarai mai solo!