Gli Sport Olimpici dello Studente Universitario
Avete presente la calligrafia perfetta con cui da piccoli cominciavamo ogni quaderno nuovo? Le pagine iniziali erano scritte con un’ accuratezza e un ordine che potevano fare invidia ai testi degli amanuensi; poi, una volta superati i primi tre-quattro fogli, il proposito di scrivere bene andava puntualmente in fumo e sul quaderno compariva una calligrafia veloce e disordinata.
Molti di noi si sono trovati di fronte ad una situazione analoga quando hanno iniziato l’ università: l’ intenzione di seguire le lezioni, studiare volta per volta, dare gli esami e laurearsi senza essere fuori corso c’ era, ma poi, a distanza di pochi mesi, ognuno di noi ha conosciuto il vero volto della propria facoltà e la visione utopica dei primi tempi è inevitabilmente sfumata. Ben presto abbiamo imparato a fare i conti con professori che non rispondono alle email, segretarie che danno informazioni sbagliate, ricevimenti saltati senza nessun avviso, e chi più ne ha più ne metta. Vediamo nello specifico quali sono gli sforzi fisici e mentali a cui dobbiamo sottoporci dal primo all’ ultimo giorno del nostro corso di studi:
- Cancellare le sottolineature dai libri usati: noi studenti cerchiamo di semplificarci la vita il più possibile, così compriamo libri di seconda mano o ci dividiamo con i compagni l’ acquisto dei testi nuovi. Risparmiamo soldi, ma lo stesso non si può dire per il tempo o la fatica. A tale proposito, cancellare le sottolineature marcate e onnipresenti di un libro di trecento pagine dovrebbe rientrare nel novero delle punizioni corporali. Alla fine del testo è totalmente scomparsa la sensibilità dalla mano alla spalla, tant’ è che possiamo persino giocare a braccio di ferro con The Rock senza sentire dolore. Provare per credere.
- Il salto del paragrafo, della pagina o del capitolo: quante volte ci è capitato di essere alle prese con un libro noioso e criptico, scritto con una calligrafia minuscola, in cui sembra che l’ autore non arrivi mai al punto della questione? Sorvolando sulla parte delle maledizioni, ecco che un dubbio esistenziale si fa largo nella nostra mente: “E se saltassi questa parte?”. I più coraggiosi optano per il sì, rassicurandosi con molteplici scuse: “Non è importante”, “È inutile”, “Sicuramente non l’ ha capito neanche il professore”; i meno impavidi proseguono nella lettura e spesso, impegnati nella ricerca del senso di ciò che leggono, smarriscono il senno.
- La corsa contro il tempo: il nostro continuo procrastinare ci ha fatto ritrovare ad una settimana dall’ esame, con un libro da studiare e il ripasso finale da completare. Ce la faremo? Siamo “In ritardo! In arciritardissimo!” e arriviamo al giorno della prova con un umore e un aspetto tali da farci sembrare un’ ibridazione mal riuscita fra Crudelia de Mon e The Mask. A questo punto è bene far sapere a chi pratica bungee-jumping, free-climbing o qualsiasi sport estremo, che si possono provare le stesse sensazioni semplicemente iscrivendosi all’ università e decidendo di aprire i libri all’ ultimo minuto. Ah il brivido di ritrovarsi con l’ acqua alla gola!
- Il sollevamento crediti: siamo fuori corso e dobbiamo accorciare i tempi, così programmiamo delle sessioni d’ esame micidiali, senza poterci concedere il lusso di suddividere le materie in base alla difficoltà e al peso di cfu. Da questa esperienza estrema traiamo un’ amara conclusione: lo studio danneggia gravemente noi e chi ci sta intorno. I soggetti alle prese col sollevamento crediti tendono a soffrire di disturbi della personalità: un momento si ritrovano a fantasticare su quanto sarebbe bello mollare tutto per aprirsi un chiosco sulle spiagge di Miami; il secondo dopo vengono colti da attacchi di furia, durante i quali ricordano molto Ade arrabbiato; e l’ istante successivo la loro voglia di vivere comincia a diminuire, diventando seconda solo a quella di Kristen Stewart in Twilight.
Che ne dite, la firmiamo una petizione per istituire gli Sport Olimpici dello Studente Universitario? In palio, venti cfu da piazzare come vogliamo e un bel 30 e lode in qualsiasi materia scelta da noi.
In bocca al lupo a tutti: a chi sta combattendo contro la sessione estiva e vorrebbe essere prelevato a forza dalla propria stanza per essere abbandonato sull’ atollo di Jack Sparrow; a chi sta scrivendo la tesi e prega gli Antichi e Nuovi Dei per un lampo di genio; e a chi è alle prese con la maturità e finalmente, dopo aver finito, potrà godersi la sua prima ed ultima estate da neo-ex-liceale.
Scritto da: Serena Macrini