Superare diritto romano in 5 mosse [e un po’ di fortuna]
- MARIANGELA FRANCINI
- 18 Gennaio 2018
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Medicina ha il test d’ ingresso: Giurisprudenza invece ha Diritto Romano. Da sempre è l’ esame che decide chi è degno di mettere piede nel foro e chi invece dovrà tornare a casa nel disdoro.
Ma non disperatevi: noi siamo al vostro fianco, con una manciata di consigli mirati per superare quello che, per alcuni, è l’ultima barriera prima della laurea.
Armatevi di tavoletta cerata e stilo e prendete nota…
Indice dei contenuti
#1 Scegliete il libro giusto
Esistono due grandi classi di persone nel mondo: quelle sane di mente e quelle che studiano sui bignami per diritto romano.
Qui avete due scelte: Arangio-Ruiz, se siete svelti di testa e avete familiarità col latino, Marrone se avete tempo e non avete studiato latino.
Scegliete saggiamente.
#2 Leggete tutto almeno due volte
Con diritto romano affidarsi agli appunti non è saggio, anche meno che con altri esami. A lezione non viene menzionato neanche un quarto di quanto vi serve sapere.
#3 Attenzione ai termini latini
Tantissimi termini che vedrete non hanno un equivalente italiano, quindi li dovrete per forza usare: abbiate cura di distinguere mancipatio e mancipium, e di usare tutti i termini che incontrerete nella loro giusta declinazione. I prof possono essere dei grammarnazi convinti.
#4 Se avete dato diritto privato, dimenticatevelo
Per quanto possiamo essere una nazione dotata di un diritto di matrice romanistica le differenze tra i due sistemi sono molte e notevoli, di conseguenza tenere i due sistemi separati può aiutarvi a capire quello romano correttamente da subito.
Tuttavia alcuni concetti (negozio giuridico, simulazione, testamento…) hanno la stessa definizione: questo può aiutarvi.
Tenete solo distinti i sistemi.
#5 Pianificate a lungo termine.
L’esame si compone di due parti di norma: ciascuna necessita di una preparazione diversa. Di conseguenza dovete calcolare il doppio del tempo per la preparazione: un paio di mesi a ritmo sostenuto potrebbero bastare.
Ma non dovete mancare un battito: per quest’esame, chi si ferma è perduto.